Informiamo i cittadini di Castel di Sasso che dal 1/1/2012 l’attuale raccolta Rifiuti Solidi Urbani,attualmente gestito dal Comune passa in totale gestione della Provincia di Caserta.
La gestione organizzativa della GISEC unitamente alle tariffe saranno uguali su tutto il territorio Provinciale.
Certamente detto passaggio, per i Cittadini di Castel di Sasso sarà uno stravolgimento sia per nuove modalità e tempi di raccolta ma anche per le nuove tariffe che saranno applicate.
Per conoscere tutti i dettagli del regolamento alleghiamo lo schema presentato e approvato della Provincia di Caserta.
Pubblichiamo le osservazione scritte della Minoranza di Castel di Sasso allo schema del regolamento Tarsu della Provincia 2011, da allegare alla Delibera del prossimo Consiglio già convocato e posto all’O.d.G.
Per il capo gruppo di Minoranza “Valorizzazione di Castel di Sasso” definisce il “Regolamento iniquo e illegittimo, così il piccolo Comune di Castel di Sasso prevalentemente rurale pagherà più dei grandi Comuni ”, e contesta lo schema di Regolamento Provinciale Tarsu perché così come proposto dalla Provincia di Caserta è “iniquo ed illegittimo”.
La minoranza non contesta in linea di Principio i tempi e le modalità di gestione dell’importante servizio che dal prossimo 1 gennaio 2012 passerà nelle mani dell’Ente di Corso Trieste costituito dalla legge n. 26 del 27 febbraio 2010 e s.m.i. e della legge della Regione Campania n. 4 del 28 marzo 2007 e s.m.i. . La norma in questione prevede, tra l'altro, il passaggio della competenza sul servizio di raccolta dei rifiuti e sulla TARSU dai comuni alla Provincia. La modifica della norma non è di competenza deliberativo del Consiglio Comunale di Castel di Sasso ma possiamo esprimere delle osservazioni da porre all’attenzione della Provincia di Caserta.
Anche se nel leggere attentamente il regolamento della Provincia rileviamo luci ed ombre. Non tutte le prestazioni previste nel regolamento Provinciale che saranno applicate anche sul territorio sono del tutto negative, anzi alcune le riteniamo migliorative se comparate al precario , incompleto, deludente e carente Servizio Raccolta rifiuti attuato dell’attuale maggioranza ai cittadini di Castel di Sasso.
Infatti registriamo che il servizio offerto dal Comune di Castel di Sasso manca ed è carente di alcuni servizi in particolare :
Ø Mancata raccolta dell’Umido
Ø Mancato spezzamento delle Vie e verde pubblico.
Ø Mancata fornitura gratuita delle Compostiere per incentivare la differenziata.
Ø Mancanza e precarie di isole ecologiche
Ø Carenza e Mancanza di cassonetti stradali e cassonetti per famiglie raccolta porta a porta.
Ø Non è sempre garantito un adeguato livello di controllo della efficienza del servizio stesso e la necessaria rapidità di intervento in caso di disservizio.
La conseguenza logica che le tariffe TARSU applicato dal Comune di Castel di Sasso di € 1.00 a mq sono anche alte, rispetto all’attuale servizio prestato ai cittadini.
Altra nota positiva che rileviamo nel regolamento Provinciale rispetto a quello Comunale, sono le speciali agevolazioni ed esenzioni previste nell’art. 25 comma B “ misure di perequazione a vantaggio delle fasce sociali più deboli e dei territori a basso reddito pro capite”.
Di contro il Gruppo di Minoranza, produce alcune osservazioni negative e da correggere al regolamento per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che l’amministrazione Provinciale di Caserta ha approvato alla fine dello scorso mese di giugno.
La opposizione contesta nel merito la previsione, contenuta nel regolamento provinciale, di una tariffa unica Provinciale che risulta “iniqua economicamente perchè a danno dei cittadini residenti nei comuni di piccole e medie dimensioni”, anche in virtù del fatto che “non è specificata l’effettiva riduzione per i cittadini in base alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta da Comune di Castel di Sasso.( percentuale nella media Provinciale)
La opposizione formula la contestazioni su taluni articoli del Regolamento Provinciale in particolare sull’art. 8, che stabilisce che la Tarsu è destinata alla copertura integrale dei costi derivanti dal complessivo ciclo di gestione dei rifiuti. “In tal modo – osserva il gruppo di opposizione –il regolamento non si tiene conto né dell’estensione viaria dei singoli Comuni ai fini della quantizzazione dello spazzamento, comportando in tal modo che i cittadini di comuni a bassa estensione territoriale devono coprire i maggiori oneri dei comuni di elevata estensione territoriale; né della conformazione urbanistica del territorio penalizzando ancora una volta i cittadini dei piccoli comuni che generalmente vivono in case di notevole estensione catastale rispetto ai cittadini dei grossi centri che generalmente vivono in appartamenti. Questo squilibrio – conclude la Minoranza – comporterebbe che i piccoli comuni pagheranno una quota pro capite superiore a quella dei grossi centri”.
Atra anomalia è sull’art3, comma 6, dove si prevede che il servizio potrà essere anche affidato a terzi, una scelta che viene definita “anomala” si chiede il perché il terzo non può essere lo stesso Comune già gestore del servizio di raccolta, dotata di attrezzature, personale qualificato e conoscenza del territorio Comunale?. Sempre che sia rivisto e migliorato il servizio.
Poiché la Tarsu è una tariffa che tiene conto della quantità di rifiuti prodotti per unità
di superficie, della qualità del rifiuto stesso e dei costi di gestione i cittadini pagano per la quantità di materiale prodotto nell’appartamento, materiale che viene trasportato in discarica e quantificata in Kg sversati . Tenuto conto che i metri quadrati dell’appartamento per se, non producono rifiuti , ma sono le persone che vi abitano, in virtù di tale logica, i mq dell’appartamento oltre ad essere un parametro errato, non può essere l’unico elemento che costituisce la Tassa Tarsu.
rifiuti), si rende indispensabile aggiungere l’altro elemento il numero di persone che occupano l’abitazione con l’anticipazione della Tassa alla Tia.
Inoltre il gruppo di Minoranza “ Valorizzazione di Castel di Sasso si auspicano che venga inserito nel regolamento Provinciale per un più equo pagamento della tassa Tarsu a carico dei cittadini la quantità reale prodotta da ogni cittadino attraverso diverse soluzioni operative che vanno dal microchip, alla tessera magnetica, al codice fiscale, al lettore ottico da introdurre nei cassonetti di raccolta, scelta che di fatto supererebbe il costo del mq.(che è penalizzante prevalentemente per i comuni agricoli con fabbricati con maggiore estensione catastali ).
Impegnare il Sindaco di Castel di Sasso ad attivarsi con propria delibera del Consiglio Comunale a seguire con attenzione gli atti della Suprema Corte che dovrà verificare la rispondenza della norma alla carta costituzionale del ricorso del Comune di Battipaglia.
Infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania - sezione distaccata di Salerno - su ricorso del Comune di Battipaglia (SA), con ordinanza del 07/09/2011 ha dichiarato non infondati i dubbi sulla legittimità costituzionale dell'art.11 comma 1, 2 e 3 della legge n.26/2011. La norma in questione prevede, tra l'altro, il passaggio della competenza sul servizio di raccolta dei rifiuti e sulla TARSU dai comuni alla Provincia.
Il T.A.R. Salerno ha, quindi, disposto l'invio degli atti alla suprema corte, che dovrà verificare la rispondenza della norma alla carta costituzionale.
Secondo la legge n.26/2011, dal 1 Gennaio 2012la Provincia dovrebbe subentrare ai comuni nella gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti che, secondo i piani provinciali, dovrebbero essere gestiti direttamente dalla società provinciale GISEC. In particolare, la GISEC dovrebbe assorbire dal 01/01/2012 l'intero personale dell'articolazione di Caserta del Consorzio Unico di Bacino e svolgere direttamente il servizio sui comuni attualmente gestiti dal Consorzio Unico di Bacino. Sempre per la Minoranza ,il regolamento come presentato non chiarisce il personale dipendente Comunale che attualmente esercita il servizio, quale sarà la sua destinazione e il ruolo, elementi che dovranno essere definiti e riportati nel regolamento.
Il T.A.R. Salerno ha, quindi, disposto l'invio degli atti alla suprema corte, che dovrà verificare la rispondenza della norma alla carta costituzionale.
Secondo la legge n.26/2011, dal 1 Gennaio 2012