Molti cittadini hanno
ricevuto a casa i conto correnti
postali predisposti per il pagamento della Tares,
la nuova tassa sui rifiuti. Le somme sono molto alte, raddoppiate per lo meno.
Per questo sarebbe il caso di conoscere il regolamento in base
al quale sono state determinate le cifre dovute al Comune di Castel di
Sasso. Regolamento che per la legge sulla trasparenza dovrebbe essere pubblicato sul sito del Comune, che
sistematicamente non ha provveduto.
Il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani interno è svolto dal Comune, attraverso l’applicazione della tassa annuale
per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani Tares (ex Tarsu) con tariffe riportate nel regolamento.
Sulle
Tariffe che i Comuni applicano, la Corte di Cassazione si
esprimeva:”L’istituzione del servizio è condizione necessaria e
sufficiente per l’assoggettamento a tale tassa” da parte di chiunque occupi o conduca locali a
qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui i
servizi sono istituiti - D.lgs. n. 507
del 15 novembre 1993.
Con successivi interventi la Corte di Cassazione aggiusta
il tiro affermando che il comune, a meno che non si tratti di rifiuti speciali,
ha l’obbligo di provvedere alla raccolta e al trasporto dei rifiuti esterni
(civili ed industriali) con diritto di privativa e per tale motivo è a carico
del cittadino residente l’obbligo del pagamento del tributo, indipendentemente
dal fatto che l’utente utilizzi il servizio, purché ne abbia la possibilità. A
castel di Sasso,è stato istituito il regolamento comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti,
ma il servizio del Comune è parziale, ,con il
ritiro solo di alcuni prodotti. Resta
escluso il servizio della raccolta
dell’Umido e lo spezzamento delle strade. Non attivato,sia il porta a porta che con la raccolta con cassonetti stradali.
Il Comune, a fronte del mancato istituzione del Servizio sull’intero
territorio Comunale, della raccolta
dell’umido e spazzamento strade, applica illegittimamente l’imposizione tributaria a tutti i cittadini,
con invio delle Cartelle Tares ex Tarsu, per un servizio istituito sulla carta e di fatto mai attivato.
Altra illegittimità riscontrata dalla Minoranza consiliare :il
contenuto delle bollette inviate, ai cittadini , solo ad alcuni di essi è stato applicato la debenza del
tributo in misura ridotta.
La
normativa è chiara:se il servizio del ritiro dell’umido e spazzamento
strade non è istituito sull’intero
territorio,e non soddisfa gli interessi generali della collettività,lo sconto del mancato servizio deve
essere automaticamente esteso a tutti i cittadini di Castel di Sasso
La Corte di Cassazione già si è espressa, su casi
analoghi, in altri Comuni, la tesi riconosciuta come accoglibile è l’istituzione
del servizio della raccolta dell’umido come
condizione necessaria e sufficiente per l’assoggettamento e l’imposizione
tributaria alla TARES (ex Tarsu
).
La minoranza tramite il Capo gruppo Perinella, forte dell’orientamento della Cassazione, presenta propria
mozione Consiliare, da sottoporre a
votazione nel prossimo Consiglio
Comunale, con O.D.G, “ritiro
delle cartelle Tares, con rimborso di quanto non dovuto per il mancato servizio
del ritiro dell’Umido”. Le nuove
cartelle da emettere dovranno tenere conto del mancato servizio da
parte del Comune e dovranno riportare per
tutti i cittadini lo sconto del 40% -50% .