Sintesi intervento scritto della Minoranza "Acquisto capannone Morrone Marmi"Consiglio comunale del 9/10/2009 |
Premesso che l’acquisizione capannone industriale ai sensi dell’art. 42 del Tuel è di competenza del consiglio Comunale, non risulta che detto Consiglio abbia deliberato la necessità dell ’acquisto di un capannone industriale e né deliberato il mandato a consulenze esterne , con ulteriore spese preparatorie all’adozione di provvedimenti di acquisto.
Le poche informazioni ricevute, non ci consentono una verifica completo della situazione, molto complessa e delicata.
In adiacenza al capannone Morrone Marmi, oggetto del fallimento, esiste un altro Capannone la “Max Infissi” anch’esso oggetto di altro fallimento”,che ha un credito verso il Comune di Castel di Sasso di € 261.090,61 oltre spese legali da definire. Detto importo e comprensivo di (€ 14.264,00 pagamento ICI),(€ 5.631,00 pagamento TARSU). (€ 2.548,00 pagamento Acqua).
In adiacenza al capannone Morrone Marmi, oggetto del fallimento, esiste un altro Capannone la “Max Infissi” anch’esso oggetto di altro fallimento”,che ha un credito verso il Comune di Castel di Sasso di € 261.090,61 oltre spese legali da definire. Detto importo e comprensivo di (€ 14.264,00 pagamento ICI),(€ 5.631,00 pagamento TARSU). (€ 2.548,00 pagamento Acqua).
Avendo chiestoprecedentemente informazioni e chiarimenti all’assessore al bilancio del Comune,su passività pregresse e transazioni attinenti l’ordine del giorno a tutt’oggi dette informazioni non sono state fornite.
Non è chiaro la finalità della Maggioranza di proporre al Consiglio Comunale l’acquisto del capannone industriale , viste le sue caratteristiche costruttive ,l’ubicazione, la destinazione ed altro, non avrebbe alcun uso o utilizzo da parte di codesta amministrazione (anche per i pochi cittadini,1200 abitanti).La contrazione del mutuo con Cassa Deposito e Prestiti per l’ acquisto, comporterebbe solo un consistente indebitamento per le casse del Comune, senza alcun beneficio.
Oppure l’acquisto del Capannone, proposto dalla Maggioranza, dovrebbe sanare una situazione di indebbitamento pregresso determinato dalla stessa maggioranza negli anni addietro:
1)Risulta che all’esproprio del terreno" area PIP", non fu subito pagato al legittimo proprietari da parte dell’amministrazione di quanto dovuto. L’inadempienza del Comune del mancato pagamento, obbligò il legittimo proprietario al ricorso al Tar con notevole aumento delle spese per esproprio e spese legali e giudiziali con rilevanti danni a carico del Comune di Castel di Sasso,infatti con:
1)Risulta che all’esproprio del terreno" area PIP", non fu subito pagato al legittimo proprietari da parte dell’amministrazione di quanto dovuto. L’inadempienza del Comune del mancato pagamento, obbligò il legittimo proprietario al ricorso al Tar con notevole aumento delle spese per esproprio e spese legali e giudiziali con rilevanti danni a carico del Comune di Castel di Sasso,infatti con:
Ø Sentenza del Tar N° 3847 esproprio delle Femmine , per condanna in solido (Comune, Consorzio Castel di Sasso, Società Max infissi, Baronia e Morroni Marmi al pagamento di € 841.878,66.Il comune di Castel di Sasso anticipò la somma di € 660.000,00,oltre spese, con riserva di recupero anche in via regresso e coattivamente nei confronti dei singoli assegnatari in solido della somma di € 660.000,00 corrisposta ai costituiti delle Femmine
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Per i motivi di cui alla sentenza del Tar N° 3847, l’acquisto del capannone “Morrone” , non può essere acquisito dal Comune ,con la semplice estrapolazione dal contesto dell’area PIP.
Le decisioni del Tar riporta la condanna in solido anche di Morrone Marmi, che deve essere definita tra gli assegnatari. Inoltre è in corso il fallimento del limitrofo capannone “Max infissi”, coinvolto anch'esso nella sopra citata sentenza. Qual’ora anche questo fallimento non fosse supportato da una polizza fideiussoria che garantisse al Comune il pagamento del terreno, in caso fallimento, il capannone “Max Infissi “ anch’esso non potrà essere oggetto di acquisto da parte del Comune. Dovrà seguire lo stesso iter di Morrone Marmi con ulteriore indebitamento per le casse Comunali.
Le decisioni del Tar riporta la condanna in solido anche di Morrone Marmi, che deve essere definita tra gli assegnatari. Inoltre è in corso il fallimento del limitrofo capannone “Max infissi”, coinvolto anch'esso nella sopra citata sentenza. Qual’ora anche questo fallimento non fosse supportato da una polizza fideiussoria che garantisse al Comune il pagamento del terreno, in caso fallimento, il capannone “Max Infissi “ anch’esso non potrà essere oggetto di acquisto da parte del Comune. Dovrà seguire lo stesso iter di Morrone Marmi con ulteriore indebitamento per le casse Comunali.
2) L’acquisto del solo Capannone Morrone Marmi, serve per sanare “per accessione e fusione ” il mancato pagamento da parte della Morrone Marmi (per fallimento ) al Comune di Castel di Sasso, il valore dei suoli che l’amministrazione comunale concesse in diritto di superficie, senza che avesse richiesto ampie garanzie del sicuro pagamento.
3) Le mancate garanzie all’amministrazione della polizza fideiussoria, che doveva garantire il comune , anche nel caso in cui l’impresa obbligata fosse dichiarata fallita , ovvero sottoposta a procedura concorsuali, ovvero sottoposta a liquidazioni.. La garanzia fideiussoria doveva avere efficacia fino alla liberazione da parte del Comune di Castel di Sasso, cosa che non è avvenuto.
Il sottoscritto Capo gruppo di minoranza oltre a dichiarare il voto contrario all’acquisto,per i motivi su esposto, chiede, che detto intervento sia allegato alla delibera,per farmare parte integrante e sostanziale.
Chiede inoltre alla Segretaria Comunale, che la presente delibera sia inviata alla Corte dei Conti,per un controllo anche per verificare eventuali danni patrimoniali presenti e futuri verso il Comune di Castel di Sasso. In caso affermativo, detti danni, dovranno essere corrisposti ( dal patrimonio personale ) di tutti i consiglieri coinvolti all’acquisto del capannone.