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sabato 10 ottobre 2009

Acquisizione capannone Morrone Marmi

Sintesi intervento scritto  della Minoranza "Acquisto capannone Morrone Marmi"Consiglio comunale  del 9/10/2009











                                                           
Premesso che l’acquisizione capannone industriale ai sensi dell’art. 42 del Tuel è di competenza del consiglio Comunale,  non risulta che detto Consiglio abbia deliberato la necessità dell ’acquisto di un capannone industriale e né  deliberato il mandato a consulenze esterne ,  con ulteriore spese preparatorie   all’adozione di  provvedimenti di acquisto.

Le poche informazioni ricevute, non ci consentono una verifica  completo della situazione, molto complessa e delicata.
In adiacenza   al capannone Morrone Marmi, oggetto del fallimento, esiste un altro Capannone la “Max Infissi” anch’esso  oggetto di altro   fallimento”,che  ha  un credito verso il Comune di Castel di Sasso di  € 261.090,61 oltre spese legali da definire. Detto importo e comprensivo  di (€ 14.264,00 pagamento ICI),(€ 5.631,00 pagamento  TARSU). (€ 2.548,00 pagamento Acqua).

Avendo chiestoprecedentemente  informazioni e chiarimenti all’assessore al bilancio del Comune,su passività pregresse e transazioni attinenti  l’ordine del giorno a tutt’oggi dette informazioni non sono state fornite.
 Non è chiaro la finalità   della Maggioranza di  proporre al Consiglio Comunale l’acquisto del capannone industriale , viste  le sue caratteristiche  costruttive ,l’ubicazione, la destinazione ed altro, non avrebbe alcun uso o utilizzo da parte di codesta amministrazione (anche per i pochi cittadini,1200 abitanti).La contrazione del  mutuo  con Cassa Deposito e Prestiti per l’ acquisto, comporterebbe  solo  un consistente  indebitamento per le casse del Comune, senza alcun beneficio.

Oppure  l’acquisto del  Capannone, proposto dalla Maggioranza, dovrebbe sanare una situazione di indebbitamento  pregresso determinato  dalla stessa  maggioranza  negli anni addietro:
1)Risulta  che all’esproprio del terreno" area PIP", non fu subito pagato al legittimo proprietari da parte dell’amministrazione di quanto dovuto. L’inadempienza del Comune del  mancato pagamento, obbligò il legittimo proprietario al ricorso al Tar con notevole aumento delle spese per esproprio e spese legali e giudiziali  con rilevanti danni a carico del Comune di Castel di Sasso,infatti con:
Ø Sentenza del Tar N° 3847 esproprio delle Femmine , per condanna in solido (Comune, Consorzio Castel di Sasso, Società Max infissi, Baronia e Morroni Marmi al pagamento di € 841.878,66.Il comune di Castel di Sasso  anticipò  la somma di € 660.000,00,oltre  spese, con riserva di recupero anche in via regresso e coattivamente nei confronti dei singoli assegnatari in solido della somma  di € 660.000,00 corrisposta ai costituiti delle Femmine
.
   Per i motivi di cui alla sentenza del Tar N° 3847, l’acquisto del capannone “Morrone” , non può essere acquisito dal Comune ,con la semplice  estrapolazione  dal contesto dell’area PIP.
 Le decisioni del Tar  riporta la condanna in solido anche di Morrone Marmi, che deve essere definita tra gli assegnatari. Inoltre  è in corso  il fallimento del limitrofo capannone “Max infissi”, coinvolto  anch'esso nella sopra citata  sentenza. Qual’ora anche questo fallimento non fosse supportato da una polizza fideiussoria  che garantisse al Comune il pagamento del terreno,  in caso fallimento, il  capannone “Max Infissi “  anch’esso non potrà essere oggetto di  acquisto da parte del Comune. Dovrà seguire lo stesso iter di Morrone Marmi  con ulteriore indebitamento per le casse Comunali.
2) L’acquisto del solo  Capannone Morrone Marmi,  serve per sanare “per accessione e fusione   il mancato pagamento da parte della Morrone Marmi (per  fallimento ) al Comune di Castel di Sasso, il valore dei  suoli  che l’amministrazione comunale concesse in diritto di superficie, senza che avesse richiesto ampie garanzie del sicuro pagamento.

3) Le mancate garanzie  all’amministrazione  della polizza fideiussoria, che doveva  garantire  il comune , anche nel caso in cui l’impresa obbligata fosse dichiarata fallita , ovvero sottoposta a procedura concorsuali, ovvero sottoposta a liquidazioni.. La garanzia fideiussoria doveva avere efficacia fino alla liberazione da parte del Comune di Castel di Sasso, cosa che non è avvenuto.

Il sottoscritto Capo gruppo di minoranza  oltre a dichiarare il  voto contrario all’acquisto,per i motivi su esposto, chiede, che detto intervento sia allegato alla delibera,per farmare  parte integrante e sostanziale.

Chiede inoltre alla Segretaria Comunale, che la presente  delibera sia inviata alla Corte dei Conti,per un controllo anche per verificare   eventuali danni patrimoniali presenti e futuri verso il Comune di Castel di Sasso. In caso affermativo, detti danni, dovranno essere corrisposti   ( dal patrimonio personale ) di  tutti i consiglieri coinvolti all’acquisto del capannone.