Sono anni che la
Minoranza continua a denunciare, a presentare
interrogazioni, interpellanze alla Maggioranza
per i disagi dei cittadini (della parte
alta ) del Comune che nel periodo
estivo soffrono la sete,per carenza di acqua. La Minoranza ha presentato
diverse proposte operative per risolvere definitivamente la carenza di acqua nella zona alta. Proposte che non sono mai state prese in considerazione e valutate dal Sindaco.
Il capo gruppo Perinella evidenzia che: nel Programma elettorale del 2009 presentato dal Sindaco “ Nunzio Valentino e la sua Maggioranza, si
impegnarono che nella vigenza del
mandato di portare a termine quanto
segue:
“L'Amministrazione, nel segno della continuità e della
coerenza amministrativa si impegna inoltre a:
- Migliorare i servizi senza aumentare le tariffe;
- Effettuare studi per eventuale ricerca di falde idriche in località Prea con eventuale costruzione di pozzo semiartesiano per uso potabile”.
Il capo gruppo della Minoranza Perinella e i cittadini di
Castel di Sasso a pochi mesi delle nuove elezioni Comunali , prendono atto del fallimento
e della mancata promessa fatta dal Sindaco uscente unitamente alla sua Maggioranza ( su aumento tariffe e alimentazione
definitiva dell’acqua alle abitazioni
zona alta del Comune.
La Giunta Comunale con Delibera n. 23 del 2/7/2012
approva le nuove “tariffa del
servizio acquedotto, per l’ anno 2012”
pubblicate sul sito del Comune.
Dal raffronto del 2011
sul 2012 è emerso quanto segue
1)
Il ruolo comunale per la fornitura di acqua potabile e
del canone fognatura e depurazione relativo all’anno 2011 è dell’importo
complessivo di € 119.832,95, IVA compresa;
2) Il ruolo approvato con DETERMINA N. 25
DEL 13/02/2013 relativo all’anno 2012 riporta : “ il ruolo comunale per la fornitura di
acqua potabile e del canone fognatura e depurazione
relativo all’anno 2012 è dell’importo
complessivo di € 126.681,88, IVA
compresa”.
Dal confronto del costo dell’acqua del 2011 rispetto al
2012 risulta una differenza di + 6.848,93 € con un aumento del 5,71%. Le nuove bollette
che sono in arrivo in questi giorni ai
cittadini di Castel di Sasso, troveranno un aumento medio di + € 12.780.
Per completezza di informazione , solo una minima parte dei cittadini di Castel di Sasso pagano anche il canone fognatura e depurazione, sono escluse le abitazioni di Sasso e masserie, la frazione Buonomini , Via quadrivio Lombardi, la frazione S.Marco, Via Querceta, Via Ponte Dell'Olio, Via Conca e Via S. Marco ( per t6otale assenza o non funzionante i Depuratori)
Per completezza di informazione , solo una minima parte dei cittadini di Castel di Sasso pagano anche il canone fognatura e depurazione, sono escluse le abitazioni di Sasso e masserie, la frazione Buonomini , Via quadrivio Lombardi, la frazione S.Marco, Via Querceta, Via Ponte Dell'Olio, Via Conca e Via S. Marco ( per t6otale assenza o non funzionante i Depuratori)
Riportiamo per completezza
e a conoscenza dei cittadini di Castel di Sasso il parere del Consiglio
di Stato, proveniente dai siti Internet sulle tariffe acqua applicate dai
singoli gestori (compreso Castel di Sasso e ex Consorzio idrico di Caserta ora gestito direttamente dalla Regione
Campania)
Ai cittadini verranno ridati i maggiori esborsi che
hanno corrisposto nelle bollette dell’acqua dal 21 luglio 2011 al 31 dicembre del medesimo
anno, ossia dopo il referendum del
giugno 2011 che
abolì la remunerazione del 7% del capitale investito e
prima della messa in atto del nuovo regolamento che è in vigore dal 1° gennaio 2012. Questo è l’effetto del parere che
il Consiglio di Stato ha dato all’Autorità per l’energia a proposito delle conseguenze pratiche
del referendum in quel periodo nel quale certe norme erano state abrogate
e le nuove non erano ancora in atto.
Il Consiglio di
Stato ha stabilito che le bollette dell’acqua riguardanti quei sei mesi dopo il referendum “non sono coerenti” con
il quadro normativo generato dalla consultazione, nella fattispecie a essere
“in contrasto” con il referendum è il parametro dell’”adeguatezza della remunerazione dell’investimento“. Lo
stesso organo giurisdizionale ha deliberato che sia l’Autorità per l’energia a prendere la decisione su che
criterio adottare per restituire ai contribuenti quel 7% di remunerazione del
capitale in eccesso.
L’Autorità ha già preso la propria decisione in
merito, lo ha fatto ieri pomeriggio, con un procedimento che prende la
dicitura di ” Avvio di procedimento per la restituzione agli utenti finali
della componente tariffaria del servizio idrico, relativa alla remunerazione
del capitale per il servizio idrico, abrogata in esito al referendum popolare
del 12 e 13 giugno 2011, con riferimento al periodo 21 luglio 2011 – 31
dicembre 2011, non coperto dal metodo tariffario transitorio”.
L’Autorità ha escluso il metodo del conguaglio in bolletta e ha optato per quello della restituzione; dunque saranno i gestori adesso, in virtù della decisione resa
nota, a restituire quello che hanno ricevuto ingiustamente , senza compensarlo in bolletta. Ma
non è tutto, l’Autorità del 2012 , infatti, è stata considerata
competente a emanare il nuovo regolamento tariffario che doveva considerare dell’abolizione
della remunerazione del 7% del capitale.
Quel regolamento è
stato varato pochi giorni fa e inizia a decorrere dal gennaio 2012, quel che succede ora è che l’Autorità dovrà verificare una ad una le tariffe
applicate dai 3 mila gestori dal 2012 e fino all’emanazione delle nuove regole, e
verificare la loro compatibilità col nuovo regolamento. In caso di discrepanze,
le aziende idriche dovranno
corrispondere la differenza, ma in questa circostanza mediante conguaglio in
bolletta.
Il Forum italiano dei movimenti
per l’acqua, che
ha condotto la carica del referendum abrogativo, affronta la questione in altri
termini; infatti ritiene che “la remunerazione del capitale
viene introdotta sotto mentite spoglie ” quindi il nuovo regolamento non va
bene. Per il Forum quindi la restituzione del 7% non
va operata solamente sulle bollette riguardanti il periodo tra il 21 luglio 2011 e il
dicembre del medesimo anno, ma anche per le bollette che
cominciano dal 2012 e giungono all’elaborazione del nuovo regolamento.
Nel frattempo il Forum è soddisfatto e ritiene la pronuncia
del Consiglio di Stato una propria vittoria; ” i gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette”.