La gestione della piscina comunale,è una delle più complesse strutture comunale da descrivere ,e trattare sul Blog. La piscina, fu realizzata con prestiti, che allo stato attuale, non sono stati estinti, compreso i pannelli solari,che anch’essi furono finanziati con un mutuo pluriennale dell’Enel e ancora non estinti. Attualmente i debiti dei mutui, contratti sulla piscina , indipendentemente dalla sua funzionalità, devono essere onorati mensilmente dal Comune.
Con contratto rep. 1/2011 del 5 gennaio 2011, registrato presso l’Agenzia delle Entrate di S. Maria C.V., il Sindaco conveniva e disciplinava l’affidamento in concessione della gestione dell’impianto natatorio denominato “Piscina Comunale” con sede in Castel di Sasso, alla via S.Marco; in favore della Polisport ACEF Maddaloni , alle condizioni ivi puntualmente indicate;
- che nel predetto contratto il canone concessorio è stato fissato in € 7.100,00 (settemilacento/00)
sulla base dell’offerta economica oggetto dell’aggiudicazione. Tra l’altro la Polisport è riportato che si impgnava a versare gli importi dovuti a titolo di consumi per la somministrazione del Gas,dell’energia elettrica, acqua,Tarsu,nonché a corrispondere i diritti per la registrazione del contratto.
Per il Capogruppo di Minoranza,il tipo di contratto predisposto e sottoscritto dal Sindaco,non era troppo garantista per il Comune ,infatti non si evince , la clausola che il pagamento doveva essere a rate anticipate e che il pagamento del canone o di quant’altro dovuto, anche per oneri accessori, non potrà essere sospeso dalla Polisport , previo immediato recesso anticipato. Clausola che, il mancato pagamento di una mensilità, sarà causa di risoluzione espressa e di diritto del contratto, anche ai sensi dell’articolo 1456 del Codice Civile.
Il contratto di fitto fu predisposto dal Sindaco, eventuali carenze o non chiare clausole garantiste per il Comune, di rescissione immediata del contratto, sono di esclusiva responsabilità del Sindaco . Per la voltura della fornitura utenze Enel, se il Comune non voleva perdere i benefici del mutuo dei pannelli solari, andava diversamente regolamentato. Non si comprende perché per le altre utenze gas acqua ed altro, il Sindaco non ha preteso la regolare voltura e fatturazione alla Polisport.
- Certamente con un contratto non troppo garantista per il Comune, la Polisport ACEF Maddaloni si è resa gravemente inadempiente non corrispondendo i canoni dal mese di luglio dell’anno 2011 al mese di marzo dell’anno 2012 per complessivi € 60.350,00(sessantamilatrecentocinquanta/00); inoltre, il concessionario non ha provveduto al pagamento dei consumi dovuti per la somministrazione dell’energia elettrica (per € 16.948,97), del gas metano sino al 12/01/2012 (per € 42.209,45), resta da quantificare tutto il consumo di acqua e tutti i tributi vari, dovuti per legge al Comune.
A tali importi vanno aggiunte le somme dovute per i consumi dell’energia elettrica per i mesi di
aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre dell’anno 2011, fino ad oggi, importi secondo la ragioneria del Comune, non quantificabili perché ancora non fatturati da parte della società erogatrice. Vanno altresì aggiunte altri debiti le somme relative ai consumi del gas metano dal 12/01/2012 alla data di sottoscrizione della presente transazione. La somma totale dei debiti che Palasport deve al Comune per la Minoranza è facilmente quantificabile, basta interpellare telefonicamente tutte le aziende erogatrici con richiesta delle fatture.
Inoltre ,risulta che, nonostante l’impegno contrattualmente assunto, la Polisport non ha provveduto a stipulare il rinnovo della polizza fideiussoria , né la polizza assicurativa globale fabbricati,sull’immobile e sugli impianti in esso contenuto, né la polizza per responsabilità civile ,verso terzi, gli utenti della piscina . Il personale dipendente sembra che vantino arretrati e contributi,in congruenza di tutte le attività gestite ed organizzate.
Il Capo gruppo di Minoranza richiama alle proprie responsabilità :il Sindaco,il responsabile del Servizio,la giunta e la Maggioranza , che assistevano passivamente a questo indebitamento (della Polisport verso il Comune ), che si protraeva nei mesi e nessuno degli amministratori è intervenuto. Dopo il mancato pagamento della prima mensilità, perchè si è atteso tanto? facendo lievitare i debiti? La minoranza e i cittadini si aspettano dal Sindaco ,manifesti pubblici delle risposte chiare, di chi sono le responsabilità e chi pagherà tutti questi debiti ?
Il Sindaco è la massima rappresentanza amministrativa del Comune , appena venuto a conoscenza della prima morosità della Polisport,subito doveva mettere in atto una strategia più vantaggiosa a salvaguardare gli interessi del Comune. Per prima cosa doveva chiedere a Polisport, il recesso anticipato ed entrare in possesso materiale della piscina con le utenze . Solo dopo il possesso attrezzarsi per tentare, una transazione bonaria per il recupero di somme dovute dalla Polisport.
Per il Capogruppo di Minoranza Giuseppe Perinella, il Sindaco Nunzio Valentino il 21/12/2011 commise due gravissimi errori di valutazione, quando tramite il legale fiduciario del Comune avv. D’Avino presentò, ricorso al Tribunale di Santa Maria C.V. con la richiesta dell’autorizzazione per il sequestro giudiziario ante causam del proprio fabbricato la PISCINA Comunale , e chiedeva al Giudice, anche l’autorizzazione alla sua gestione temporanea della piscina.
Il Giudice adito dr. Giancarlo De Donato, con ordinanza n. 45 del 13.02.2012 accoglieva la richiesta, e ha disposto il sequestro giudiziario della summenzionata piscina comunale in danno dell’Associazione Sportiva dilettantistica Polisport A.C.E.F. Maddaloni, nominando custode il Sindaco pro tempore Nunzio Valentino. La decisione del Giudice su richiesta del Sindaco, peserà negativamente , sia sulla disponibilità dell’immobile di proprietà Comunale, che sulle casse Comunali , per i riflessi negativi del sequestro giudiziario della piscina.
Il disposto del Giudice, secondo Perinella , risulta che: “la piscina di proprietà del Comune è sotto sequestro giudiziario,sequestro che potrà essere revocato a sentenza definitiva passato in giudicato tra Comune e Polisport”. Visto i tempi medi delle cause civili in Italia, salvo appello è prevedibile fra 10anni.
Il Comune certamente avrà problemi,in quanto il sequestro giudiziario inciderà anche sul prezzo di mercato, in caso di una eventuale vendita della piscina da parte del Comune.
Sempre secondo il capogruppo Perinella : “il Comune con il sequestro giudiziario in atto ,non è nelle condizioni economiche e gestionali di far funzionare la piscina,in piena proprietà, salvo che il giudice su esplicita richiesta del Sindaco, autorizza l’affidamento della piscina a personale esterno qualificato e competente.
Conclude il Capogruppo Perinella “ solo i cittadini elettori di Castel di Sasso in sede di rinnovo del consiglio, possono fermare i debiti e tasse che il Sindaco Nunzio Valentino,unitamente alla Giunta, al Responsabile del Servizio, e ai consiglieri di maggioranza stanno apportando ai cittadini e al patrimonio Comunale di Castel di Sasso”.
Pensare male è peccato ,ma spesso si indovina, non vorrei che il tutto fosse stato predisposto come alibi, per assegnare la piscina a prezzo di svendita a qualche fantomatica Cooperativa?? lasciando tutti i debiti DEL MANCATO GUADAGNO DELLA PISCINA ai cittadini di Castel di Sasso.