I fatti
L’Enel vantava crediti dal Consorzio idrico e da tutti i comuni Consorziati compreso Castel di Sasso, tutti in solidale furono citati in Tribunale, per il pagamento di quanto dovuto.
Il Comune di Castel di Sasso nel 2010, non si costituì in giudizio, ed è stato condannato al pagamento come da sentenza emessa dal TAR Campania.
Infatti ,con sentenza del Tar Campania , N° 248/2011, Il Tar ha disposto ed approvato il riparto del debito scaturente dalla sentenza sul ricorso numero di registro generale 2324 del 2010 della IV Sezione del TAR Campania, proposto da Enel servizio elettrico spa contro Consorzio Idrico Terra di Lavoro (C.I.T.L.) , per l'ottemperanza al giudicato sui titoli analiticamente indicati nell'ordinanza.
" Ovvero si tratta di un debito che il Consorzio aveva con l'Enel, ammontante complessivamente ad oltre undici milioni di euro, comprensivo di quota capitale, rivalutazione, interessi e spese legali, tra gli enti consorziati. A seguito di questa sentenza, è stato ordinato nella fattispecie all' Amministrazione comunale di Castel di Sasso in quanto ente consorziato del Consorzio, il pagamento della complessiva quota di € 31.830,22 per quota capitale, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica dell' ordinanza.
Avverso tale Sentenza di pagamento, con determina n. 59 del 19/03/2012, il responsabile del Servizio Dott. Domenico Ragozzino impegnava la somma di € 5.747,10 a favore dell all’avv. Luigi Maria D’Angiolella, con studio in Napoli, via Gramsci n. 16, l’incarico di presentare opposizione alla nota prot. n. 3572 del 16 novembre 2011 inviata dal Commissario ad Acta nominato dal Consorzio Idrico Terra di Lavoro al Comune di Castel di Sasso per il pagamento delle utenze Enel inevase di € 31.830,22.
Per il Capo gruppo Perinella , la mancata costituzione in giudizio contro Enel, pendente presso il Tar, da parte della Maggioranza è stato un fatto gravissimo soprattutto per
le casse Comunali, che oltre alla condanna al pagamento delle spese del debito il
Comune deve pagare gli interessi e anche le spese di giudizio di primo grado.
Come se non bastasse, la giunta e il Responsabile del Servizio, hanno deciso di impugnare la sentenza del Tar che dichiarava il Comune soccombente, a iniziare un’altra causa ricorrendo in appello, con incarico al Legale D’Angiolella di Napoli con impegno di altri € 5.747,10 di parcella.
Il capo gruppo Perinella ha sempre sostenuto che: Il Sindaco Valentino e la sua maggioranza ( in rapporto al bilancio Comunale fanno un uso spropositato del ricorso a consulenze legali). Purtroppo sono rimaste inevase e disattese le dichiarazioni della minoranza, allegate alle delibere dei vari consigli comunali sul bilancio , gli inviti al contenimento e alla razionalizzazione delle consulenze esterne.