I residui vegetali delle potature si considerano“rifiuti”? Ai sensi del
Decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico sui rifiuti) “tutto ciò di cui il
detentore si disfà o abbia intenzione o l’obbligo di disfarsi” costituisce
rifiuto è deve essere smaltito solamente da soggetti e nei modi autorizzati.
Diversamente si commette il reato di cui all’art. 156 del Decreto medesimo.
Calando il principio al caso pratico: l’agricoltore intende disfarsi dei
residui della potatura, li considera anch’esso, dunque, dei rifiuti e quindi
non può smaltirli bruciandoli in campo aperto. Se lo fa commette reato.
I Sindaci della Comunità Montana sottoscrivono le ordinanze do poter bruciare, ed il Comandante
Provinciale Ing. Michele Capasso del Corpo Forestale dello Stato di Caserta,
ribadisce l’impegno dei suoi Forestali che, si attiveranno affinché venga
osservata la Legge
Nazionale. “Finché i residui vegetali resteranno
classificati rifiuti, in materia di ambiente, noi non possiamo fare altro che
attenerci alla Legge Nazionale, di conseguenza chiunque verrà sorpreso a
bruciare potature, sterpaglie e altro, verrà denunciato dalle pattuglie dei
Forestali in servizio”. Questa, la secca risposta del Comandate Provinciale
Ing. Michele Capasso del Corpo Forestale dello Stato, con sede a Caserta.
“Le unita operative del Corpo
Forestale dello Stato- ribadisce il Comandante Ing. Michele Capasso del
Comando Provinciale- davanti ad un illecito perpetrato dai colpevoli, non
possiamo non vedere. L’azione intrapresa da vari Sindaci, mi lascia perplesso,
in quanto si tratta di materia ambientale, infatti nella fattispecie il residuo
vegetale essendo rifiuto, va trattato secondo la Legge Nazionale
che ne vieta la bruciatura. Solo un organo consultivo che, non sono certamente
le amministrazioni locali, ne tantomeno i Procuratori delle varie Procure, può
intervenire con una revoca della legge, infatti non appena i residui vegetali
saranno classificati materia agricola, ed per questo passeranno nelle mani
della Regione Campania, sicuramente il divieto sarà abolito e di conseguenza,
gli agricoltori potranno ritornare alle loro tradizionali mansioni di pulitura
e bruciatura. Per il momento, noi non possiamo non applicare la legge dello
Stato”.
A questo punto la situazione è
molta delicata c'è una grande confusione, con il rischio del Penale. La legge
nazionale è in vigore e fino a quando non ci sarà un intervento legislativo che
riordini in modo più razionale ed efficace la normativa dei rifiuti in
agricoltura, gli agricoltori che bruciano i residui vegetali, rischiano di
essere sanzionati e denunciati".
Urge un chiarimento e
comunicazioni in merito da parte del Ministro alle politiche agricole del
Governo Renzi.
Come Valorizzazione di Castel di Sasso suggeriamo agli agricoltori di
attendere, in attesa di nuove disposizioni governative
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